Obama dovrà scegliere tra Cina ed Europa
Di
Carlo Pelanda (13-1-2009)
Il National Intelligence Council, think tank governativo statunitense, prevede che nel 2025 il
sistema internazionale sarà multipolare. L’America
resterà superpotenza,
ma Cina, India e Russia lo saranno altrettanto. Il potere dell’America si trasformerà
da egemone a relativo. Alla minore influenza globale
dell’America corrisponderà l’indebolimento del modello di capitalismo
democratico a favore di quello autoritario portato da Cina e Russia e da altri
emergenti. Pericolo gravissimo, conclude il Nic. Vorrà e potrà Obama evitarlo?
Nel 2006 il
rubricante scrisse la stessa analisi del Nic nel
libro “La grande alleanza”. Propose di integrare
America ed Europa per compensare la forza cedente della prima. Il nucleo euroamericano avrebbe avuto la scala sufficiente per
includere nell’alleanza il resto delle grandi democrazie nonché
la semidemocrazia russa. La presentazione dell’idea, nel 2007, all’establishment
statunitense provocò reazioni irritate. L’America resterà egemone. Impensabile che possa accettare alleanze condizionanti. Ridicola
l’idea di integrazione con gli europei imbelli e
divisi. Inamissibile l’alleanza con la Russia di Putin.
Inoltre la Cina
formava un sistema economico binario con l’America, irrealistico nemicizzarla. Il rubricante rispose: “non
avrete alternative migliori”. Infatti ora l’analisi è
cambiata: l’America non potrà più essere egemone. L’Amministrazione è cambiata
ed Obama appare più incline alle alleanze. Ciò porta
probabilità allo scenario euroamericano? Obama ha bisogno che la Cina compri il debito
americano per finanziare la ripresa finanziata in deficit, subito. La Cina
così ha l’opportunità di ricattare l’America. Infatti
mostra l’intento di pompare più crescita interna per ridurre la dipendenza
dall’export che impone il finanziamento della crescita statunitense. In realtà
tale sostituzione di modello è difficile. Ma Pechino
blufferà e chiederà ad Obama concessioni per
comprargli debito. Se Obama cadrà nella trappola, la Cina
diventerà egemone e sarà la fine del dominio occidentale sul pianeta. La natura
molto adattiva e l’assenza di visione propria che
caratterizzano Obama, una sorta di doroteo di Chicago, non promette bene. Forse per questo il Nic gli ha sparato uno scenario nello stomaco, per
dissuasione. Ma il punto è che l’America non ha
soluzioni interne, a parte quella devastante per tutti di far crollare il dollaro.
O si appoggia alla Cina o all’Europa. Quindi se si vuole evitare il dominio cinese
ed il caos economico globale è l’Europa che deve
sedurre Obama, per esempio con un accordo
euro/dollaro che di fatto risistemi i debiti di ambedue. Carlà?
Carlo Pelanda